Ricordiamoci che siamo medici estetici, ma siamo in primis medici. Non vendiamo una fiala, non vendiamo un prodotto, ma forniamo una prestazione medica. Quando il paziente viene da noi, dobbiamo inquadrarlo da un punto di vista anamnestico, valutare le patologie e i farmaci che assume, e comprendere le sue aspettative. In base a questa raccolta di dati, andremo a valutare, esaminare e proporre delle terapie che possano migliorare sia il suo aspetto fisico sia il suo benessere psicofisico, perché in questo modo gli miglioreremo la vita, dandogli maggiore sicurezza.
Quindi, non parliamo di “vendere una fiala”, ma di fare un trattamento. Un medico estetico deve conoscere tutte le terapie disponibili, sia mediche sia chirurgiche, perché non sempre la medicina estetica riesce a rispondere alle richieste del paziente. A volte il paziente ha bisogno di un intervento chirurgico, e in quel caso bisogna o fornirgli noi la prestazione, se siamo anche chirurghi, o indirizzarlo verso un chirurgo che risolverà il problema e ci rimanderà il paziente.
È fondamentale esaminare il paziente a 360 gradi, senza limitarci a proporre ciò che siamo capaci di fare o i prodotti che ci hanno insegnato a utilizzare. Un buon medico estetico deve conoscere tutte le terapie a disposizione, deve averle fatte proprie, e sceglierle secondo la propria esperienza e i propri risultati, non in base alle influenze aziendali, di mercato o di moda.