Si assiste in questi anni ad una domanda sempre più crescente di interventi estetici, sia chirurgici che medici, ed in effetti le tecniche di cui oggi disponiamo consentono di ottenere risultati sicuri e naturali.
Lo sguardo ha una notevole importanza e le palpebre vengono colpite in maniera rilevante dai meccanismi di invecchiamento, pertanto la blefaroplastica è un intervento considerevole nel processo di ringiovanimento.
Fondamentale è non considerare le palpebre come delle strutture indipendenti ed a sé, ma considerarle insieme al sopracciglio ed alla porzione superiore della guancia.
Il chirurgo che effettua questo tipo di intervento deve essere in grado di agire anche sul sopracciglio e sulla regione malare o almeno riconoscere quando un intervento di sola blefaroplastica non sarebbe sufficiente ed indirizzare il paziente ad un collega.
Non bisogna infatti dimenticare che le palpebre hanno una funzione essenziale che è quella di proteggere l’occhio. Inoltre vi sono alcune patologie oculari che vanno riconosciute e diagnosticate prima dell’intervento, così come è necessaria la misurazione della vista.
A volte si tende a banalizzare l’intervento di blefaroplastica che a mio parere andrebbe svolto in ambiente sterile, con monitorizzazione dei parametri vitali ed in presenza di un anestesista, anche se ciò comporta un costo più alto. È un intervento che si effettua in anestesia locale potenziata da una sedazione per via venosa per rendere indolori le iniezioni di anestesia stessa.
La blefaroplastica superiore prevede un’incisione a livello della piega palpebrale, asportazione della cute, del muscolo orbicolare e del grasso in eccesso.
La blefaroplastica inferiore può essere svolta per via congiuntivale (senza cicatrici) se vi è solo eccesso di grasso e per via cutanea se c’è eccesso di cute e muscolo. In entrambi i casi i punti vengono rimossi a 5 -7 giorni ed è necessario evitare sforzi e svolgere una vita tranquilla.
Se fosse necessario aggiungere del tessuto e non toglierlo, si possono utilizzare materiali sintetici come l’acido ialuronico oppure il prelievo e la reiniezione di grasso (lipostruttura).
I fillers di nuova generazione sono estremamente sicuri e consentono di ottenere risultati naturali non solo a livello della regione orbitarla, ma su tutto il viso, e sono di fondamentale aiuto alla chirurgia.
La chirurgia palpebrale è importante anche in caso di patologie come malposizioni o tumori o nella riabilitazione del paziente con orbitopatia distiroidea; in questi casi è necessaria una corretta diagnosi e terapia ed una riabilitazione estetica.
È fondamentale il colloquio preoperatorio con il paziente, di cui si devono capire le aspettative e la possibilità di ottenere ciò che desidera. Ma una qualità fondamentale di un bravo chirurgo è anche quella di sapere dire “non è possibile: l’intervento non è indicato”.
Sono troppe le complicanze che ormai si vedono a causa della chirurgia e medicina estetica e questo spesso è dovuto a una diagnosi scorretta e non a un errore chirurgico.
L’invecchiamento a livello cutaneo oggi si può trattare con tecniche sempre meno invasive e più sicure che si possono accoppiare alla chirurgia potenziandone i risultati, per esempio un peeling, l’iniezione di un filler, un ciclo di trattamenti con luce pulsata o altre tecniche.
Tengo a sottolineare l’importanza della visita oculistica: non bisogna sottovalutare l’intervento di blefaroplastica, che è comunque un intervento e come tale va considerato per evitare complicanze.